"addirittura certe notti mi capitava di svegliarmi agitato e di non riuscire più a riaddormentarmi. avevo paura, ma non sapevo di cosa (...) mi sentivo angosciato, pieno di ansie e mi ritrovavo sveglio (...) a volte mi succedeva anche durante la giornata, mentre ero seduto alla scrivania, o magari quando ero solo in macchina. guidavo e mi veniva come da piangere (...) sentivo un peso sul torace e volevo uscire da me stesso, strapparmi la pelle di dosso, scappare! (...) razionalmente andava tutto bene"
"some nights i even woke up in anxiety and i couldn't fall asleep anymore. i was afraid, but i didn't know of what (...) i felt anxious, worried and i was awake (...) sometimes it happened also during the day, while i was at the desk, or perhaps driving alone. i was driving and i felt as if i was going to cry (...) i felt a weight on the chest and i just wanted to go out from myself, to tear my skin from me, to run away! (...) from a sensible point of view, everything was right"
(from E' una vita che ti aspetto, by Fabio Volo, 2003, Milan)
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